Finanza aziendale: le sfide più grandi per un piccolo business

Sembra quasi un gioco di parole, ma davvero anche i piccoli imprenditori si trovano ad affrontare grandi sfide. Alcuni scogli si incontrano, soprattutto, all’avvio dell’attività, mentre altri non smettono mai di presentarsi. Conoscere le sfide principali è essenziale per affrontare il proprio piano di finanza aziendale con consapevolezza e un briciolo di serenità in più.

 

 

Finanza Aziendale Sfide Grandi Per Un Piccolo Business

I rapporti di dipendenza

Nonostante un piccolo imprenditore non sia un lavoratore dipendente, in realtà è vincolato a due importanti forme di dipendenza, da cui deriva la sua sopravvivenza nel business. Il primo è la dipendenza dai clienti, coloro che commissionano il lavoro, richiedendo prestazioni o acquistando beni. Se un solo cliente rappresenta più di metà delle entrate aziendali, più che di piccolo imprenditore, si tratta quasi di un contratto da libero professionista. Se anche questo cliente paga tutto regolarmente ed è affidabile, concentrare tutte le attività su una sola unità può rivelarsi pericoloso. Benché non facile da realizzarsi, soprattutto all’inizio, l’ideale è diversificare la clientela e ampliarla, così nell’eventualità che qualcuno non paghi il compenso pattuito, restano presenti i pagamenti degli altri committenti. Nello specifico del cliente più fruttuoso, se questo non pagasse o interrompesse il rapporto, l’impresa vedrebbe mancare all’improvviso metà delle sue entrate. La seconda dipendenza, invece, è interna all’attività stessa, nel caso in cui sia formata da più persone. Si tratta della dipendenza dal fondatore dell’impresa, che spesso controlla tutti gli aspetti più importanti del business, anche quando ormai questo è cresciuto. Se il piccolo imprenditore avesse, per esempio, un improvviso incidente, l’impresa andrebbe a rotoli o cesserebbe di vivere. Se, invece, fin dall’inizio, il fondatore formasse alcuni suoi dipendenti delegando loro parte del lavoro decisionale, in casi di emergenza, l’attività potrebbe continuare senza correre il rischio di fallire. In collegamento a questa sfida, ne esiste un’altra che consiste nella fatica che il piccolo imprenditore sopporta all’avvio dell’attività. Alcuni, infatti, credono che in loro assenza, il lavoro potrebbe non funzionare o fermarsi, perciò saltano il pranzo, evitano pause e restano in ufficio fino a tardi, quando il resto dei dipendenti è ormai a casa. Trovare un equilibrio e una certa stabilità, è essenziale per non crollare nei primi tempi, prendendosi le giuste pause e ponendo fiducia nei dipendenti.

Finanza aziendale: gestione oculata ed equilibrio

Le ultime due principali sfide da affrontare riguardano temi di finanza aziendale, in senso più stretto. Infatti, un’importante sfida è la gestione del denaro, ovvero, l’avere risorse finanziarie a disposizione per pagare i conti e per affrontare casi di emergenza. Questo non vale solo per la finanza aziendale, ma anche per quella personale, e per entrambi i casi, la posta in gioco è la sopravvivenza. Dunque, un imprenditore dovrebbe avere un capitale da parte per avviare l’attività, perciò molti avviano attività mentre stanno facendo altri lavori, conducendo le due cose in contemporanea. Se questo suddividersi tra due attività rende difficile fare crescere il business, l’essere a corto di denaro la rende impossibile questa crescita. Nella gestione dei soldi, si ha a che fare anche con calcoli e imposte, per cui è utile affidarsi a un professionista per non commettere errori, soprattutto quando l’impresa inizia a crescere. Infine, un’ultima sfida è sapere bilanciare la qualità con la crescita. Finché un business è piccolo, il fondatore è solitamente molto attaccato alla cura dei dettagli, spendendo tanto tempo su ogni aspetto del prodotto fornito. Questo genera servizi e/o beni di qualità, ma la cui realizzazione è piuttosto lenta. Man mano che l’impresa cresce, aumentano i clienti e le relative richieste, mentre, al contempo, diminuisce il tempo da dedicare alla produzione e al rapporto con la clientela stessa. Un buon imprenditore dovrebbe trovare il modo di bilanciare tutti questi aspetti, velocizzando il lavoro, ma tenendo alto il livello di ciò che si realizza. Non trovare un equilibrio tra questi fattori può compromettere la sopravvivenza dell’impresa.